Hai già avviato i lavori di ristrutturazione di casa, o intendi farlo a breve, ma non sai su quali incentivi fiscali poter contare?
Quella della legge di Bilancio 2022 sembra essere l’unica proroga ancora in vigore per il Superbonus. Giancarlo Giorgetti ha, infatti, affermato: «Non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute».
Le misure adottate finora hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare italiano esistente, riporta il Ministro dell’Economia durante una question time alla Camera. Questi dati non fanno ben sperare, eppure, Federica Brancaccio – presidente dell’Ance, esclude che questo governo possa abbandonare famiglie e imprese ed è fiduciosa su possibili nuove formule. Una proroga potrebbe coinvolgere solo quei condomini con i lavori già in corso, per non vanificare il lavoro svolto fino ad oggi e non rischiare di avere “scheletri in giro per le città”.
Il Superbonus, che nel 2023 è già sceso al 90%, è rimasto al 110% solo per quei condomini che hanno approvato i lavori e presentato la Cila entro novembre del 2022.
In attesa di scoprire le opportunità per il 2024, proviamo a tracciare una guida dei bonus disponibili.
Superbonus 110%
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale, avviata nell’ambito del decreto Rilancio del 2020, che consente di ottenere una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi edilizi.
Efficientamento energetico, consolidamento statico, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici sono tra i principali interventi edilizi compresi nel Superbonus.
Secondo l’ultimo aggiornamento, il Superbonus si applica in questo modo:
- Lavori edilizi realizzati da persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di attività di impresa):
a. 110% – spese sostenute entro il 31 dicembre 2022;
b. 90% – spese sostenute nell’anno 2023;
c. 70% – spese sostenute nell’anno 2024;
d. 65% – spese sostenute nell’anno 2025. - Lavori edilizi realizzati da persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di attività di impresa):
a. 110% – spese sostenute entro il 30 settembre 2023 con lavori effettuati per almeno il 30% dell’intervento complessivo;
b. 90% – lavori avviati a partire dal 1° gennaio 2023 per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di reale di godimento sull’unità immobiliare, che la stessa unità sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito non superiore a 15mila euro. - Lavori effettuati nell’ambito delle case popolari ed enti aventi le stesse finalità sociali:
a. 110% – spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, per i quali al 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Per ulteriori dettagli, consultare il sito www.agenziaentrate.gov.it
Bonus ristrutturazione
Il Bonus Ristrutturazione è un’agevolazione fiscale che riguarda i lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria di casa, come la sostituzione del tetto, degli infissi esterni, dei serramenti e delle persiane.
Il bonus consiste in una detrazione dall’IRPEF, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 48mila euro per ciascuna unità immobiliare. Tuttavia, per quelle sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, il beneficio è elevato al 50% e il limite massimo di spesa è innalzato a 96mila euro per unità immobiliare.
La stessa detrazione è prevista anche per chi acquista immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati, nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia eseguiti da imprese di costruzione.
Sismabonus
Il Sismabonus è rivolto sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires) che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici.
Dal 2017 gli interventi possono essere realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per le attività produttive situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3).
Il Sismabonus coinvolge le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 e prevede la detrazione di una parte delle spese sostenute in base all’anno in cui la spesa viene effettuata, alla tipologia di immobile e al livello di diminuzione delle classi di rischio sismico.
La normativa definisce 8 classi di rischio sismico: A+, A, B, C, D, E, F, e G. Gli edifici in classe G si trovano nelle condizioni di rischio massimo. Mentre, gli immobili in classe A+ si trovano nelle condizioni di rischio minimo. Il bonus non riguarda le nuove costruzioni, ma edifici esistenti.
Si parte da una detrazione minima del 50% che può aumentare fino all’85%, calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.
- Interventi antisismici su singole unità immobiliari: detrazione del 70% se si passa a una classe di rischio inferiore e 80% se si passa a due classi di rischio inferiore.
- Interventi antisismici su edifici condominiali: detrazione del 75% se si passa a una classe di rischio inferiore e 85% se si passa a due classi di rischio inferiori.
- Per chi compra un’unità immobiliare antisismica: detrazione del 75% del prezzo di acquisto se si passa a una classe di rischio inferiore e 85% del prezzo di acquisto se si passa a due classi di rischio inferiori.
- Per chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”: si può detrarre il 75% o l’85%.
Ricordiamo che alcuni interventi antisismici, sono previsti all’interno del Superbonus 110% (il cosiddetto “Super sisma bonus”). Ulteriori informazioni su www.agenziaentrate.gov.it.
Ecobonus
Anche l’ecobonus diventa competitivo con il superbonus, a partire dal 2024.
Per la maggior parte degli interventi, è prevista una detrazione pari al 65%; altri, invece, come la sostituzione degli infissi, presentano una detrazione del 50%. Le percentuali, però, salgono per i lavori condominiali. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono presenti agevolazioni paragonabili al sismabonus. Quando si conseguono determinati indici di prestazione energetica, sono previste agevolazioni paragonabili al sismabonus e si può usufruire di detrazioni più elevate (fino al 75%).
Se, però, sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, si combinano i lavori di efficientamento energetico con la riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta, pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, ovvero all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
Bonus Verde
Il Bonus Verde è una detrazione Irpef del 36% applicato sulle spese sostenute per interventi come: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e per la realizzazione di coperture a verde o giardini pensili.
Con la Legge di Bilancio 2022 è stata prorogata fino al 2024 e si potrà richiedere entro il 31 dicembre 2023. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. Pertanto, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
Può beneficiare della detrazione chi possiede o detiene, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi e che ha sostenuto le relative spese. Non sono invece comprese nel Bonus Verde le spese di manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo e i lavori in economia.
Agevolazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche
Viene definita barriera architettonica qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, specialmente per le persone con limitata capacità motoria.
Il bonus barriere architettoniche prevede una serie di agevolazioni dedicate ai contribuenti che effettuano interventi dedicati all’eliminazione delle barriere architettoniche, come la rimozione di ostacoli alla mobilità e la sostituzione di finestre locate all’interno di un appartamento.
La normativa tributaria prevede diverse tipologie di agevolazioni:
- la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 (36% dopo questa data) per ristrutturazione edilizia dell’immobile.
- la detrazione del 75%, introdotta dalla di bilancio 2022;
- la detrazione del Superbonus prevista per gli interventi “trainati”, se eseguiti congiuntamente a determinati interventi “trainanti”.
Per quanto riguarda la detrazione Irpef pari al 75%, le spese sostenute possono essere detratte fino a un importo massimo variabile (da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori), da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.
In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Bonus mobili ed elettrodomestici
Il bonus mobili ed elettrodomestici prevede una detrazione Irpef al 50%, da richiedere in fase di dichiarazione dei redditi, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione è, quindi, possibile, solo in presenza di lavori di ristrutturazione.
L’agevolazione va calcolata su un importo massimo di 8mila euro per l’anno 2023 e di 5mila euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.